Che fatica svegliarsi questa mattina.
Le coperte sanno ancora di sporco.
Ieri è stato un delirio.
Tutto ovviamente è finito.
Non ricordo bene se mi sono divertito o no.
So solo che le coperte sono sporche.
La serranda totalmente abbassata, e la finestra aperta.
Entra della polvere, filtra tra le assi di legno non allineate perfettamente.
La polvere galleggia e saltella nel raggio di sole che squarcia la mia camera.
Cosa è successo?
L'armadio stenta a stare in piedi, martoriato da colpi, pieno di scritte, bestemmie, frasi oscene.
La testa.
Cazzo, la testa.
Non la sento.
O forse la sento troppo.
In bocca la pasta.
La stessa che ho sugli occhi probabilmente.
Risveglio lento.
Lentissimo.
Impossibile.
Uccidetemi adesso, andrebbe bene.
A volte mi immagino, immagino di buttarmi sotto un'auto, vedere cosa succede.
Tirarmi giù da un ponte, o da un balcone con una bassa ringhiera.
Decidere di farlo e basta.
Nessuna motivazione logica, se non quella di provare.
Ma esistono cose che puoi provare una volta sola, e non avere l'onore di guadagnarci su alcuna esperienza.
La morte è una di queste.
Il momento della morte è il vero, essenziale, significato di momento.
Non sarebbe male avere una cameriera che mi pulisca la stanza, ora, subito.
Prima di crollare inevitabilmente sulla sporcizia delle coperte.
Troppo tardi.
sabato 12 gennaio 2008
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3 commenti:
non oso immaginare quello che dev'essere accaduto lì :O
(sono elena)
(Juppy)
è una sensazione familiare...
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