Non vengo bene nelle fotografie.
Diciamo pure che le odio.
Le odio.
Il problema risiede nel momento.
Il motivo per il quale piacciono tanto, il momento, l'istante.
Raccolgono tutto questo e lo pietrificano.
Io invece non sopporto l'attimo.
Io non sono un qualcosa di istantaneo, una scintilla, uno schiocco di dita.
Io sono un fiume.
Un fiume di sentimenti.
Come puoi fotografare una parte e spacciarla per il tutto.
Vengo malissimo in foto.
Malissimo.
Io sono fatto di sfumature, di anelli uniti l'un l'altro sino a formare una catena infinita.
Non puoi beccare un anello e spiegare la vita di tutti gli altri.
Molti si accontentano di essere immortalati.
Io non riesco.
Mi fa rabbia.
La gente continua a scambiarsi foto, altri hanno interi book, altri ancora hanno invece paura di essere fotografati.
Il più grande inganno della nostra generazione è la fotografia.
Dispensa falsità e sentimenti prefabbricati.
La prova delle mie parole risiede nei sogni e nei pensieri.
Nessuno può fotografare un pensiero od un sogno.
Per quanto accurata, una foto sarà sempre e comunque uno specchio istantaneo.
giovedì 10 gennaio 2008
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